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Quanto fa paura lo sconosciuto?


Il giorno che ho fatto uscire il blog ho deciso di farmi un regalo. Ero gasata e volevo festeggiare in qualche modo, fare qualcosa che mi piacesse, solo io.


Era da un po’ che sentivo la necessità di fare qualcosa da sola, quindi senza pensarci troppo, mentre ascoltavo una canzone di uno dei miei artisti preferiti mi sono detta, voglio andare a un suo concerto.

Salgo sul web e vedo che di lì a meno di due settimane Rancore avrebbe tenuto un live a Milano, la cosa calzava a pennello, senza pensarci troppo ho comprato il biglietto, e voi non avete idea dell’eccitazione che ho provato tutti quei giorni che mi separavano da quel momento.


Era assurdo, ma erano più di tre anni che non andavo ad un live, e la cosa più assurda è che il concerto di rancore si è tenuto nello stesso posto dove c’era stato l’ultimo concerto a cui avevo partecipato.


Mi sembrava tipo un segno, un "riparto da qui".


Mentre aspettavo l'inizio dell'esibizione continuavo a pensare a quanto fosse importante fare le cose da soli.


Il concerto, come l’album stesso era tutto un concept, uno spettacolo vero e proprio. Un viaggio costruito su una realtà di confine tra universo, ciò in cui viviamo e conosciamo, e lo xenoverso, ovvero il non conosciuto.


L’idea era quella di trasmettere al pubblico quanto questi due mondi siano in continua contrapposizione tra di loro; mi spiego meglio, quando stai camminando in una strada che conosci ti trovi nell’universo, ma nel momento in cui cambi percorso e svolti in una via in cui non avevi mai camminato prima, li entri nello xenoverso.


Mentre aspettavo non riuscivo a non pensare a un fatto un pò strano che era successo qualche settimana prima.

In un'intervista dove parlava dell’album, Rancore stava raccontando di una notte, che sceso dal notturno a Milano , si era trovato in pieno centro davanti a se un coniglio bianco, e che un po' dalla curiosità, un po' dall’assurdità della cosa, si era messo a inseguire quel coniglio, raccontando che quello fosse stato un vero e proprio viaggio nello xenoverso. Dio, un coniglio bianco a Milano per strada, che strano, ma Milano gioca sempre questi brutti scherzi a chi non sa starci attento.

E voi vi chiederete, si okay ma che centra?


Bene, circa a metà di novembre anch’io stavo a Milano, in una zona più o meno centrale e mentre ero seduta dal nulla è sbucato un coniglio, non bianco, ma pur sempre un coniglio;

e non ho potuto non pensare al concetto di xenoverso, anche se io purtroppo non mi ero messa a rincorrere il roditore, ma semplicemente a fissarlo.

Da li in poi sono successe però una serie di cose nella mia vita, che mi hanno fatto credere di non essere più io ma di vivere come ospite nella vita di un altro (altro concetto sempre dentro l'album di rancore).


Con il passare delle settimane, mi ero dimenticata del coniglio, fino a ritrovarmi a pensarci proprio mentre stavo aspettando che iniziasse questo dannato concerto (40 min di ritardo Tarek mi sembrano un po' eccessivi).


posso dire che tutto questo mi è sembrato assurdo? era come se in qualche modo fosse collegato, come se tutto quello che è successo in un modo o nell'altro, anche se io avessi fatto altre scelte, qualsiasi altra scelta per evitarlo, sarebbe comunque successo.


Questa cosa mi ha triggherato non poco, mi ha portato a farmi una serie di pippe mentali un po' peso e a chiedermi quanto fossi capo di me stessa e delle miei scelte.


Ma comunque l'intento di Rancore era riuscito, lui voleva che a concerto finito uscissimo con la sensazione di aver intrapreso un viaggio e questa sensazione mi era arrivata.


Ecco il punto a cui volevo arrivare era questo, Rancore aveva tirato su un bello spettacolo no?

È quello che facciamo tutti, giusto?

Chi è rancore quando si toglie il cappello? Chi siamo noi quando siamo da soli? Stiamo recintando?

Ci fa bene? Non lo so.


la confusione di questo post è per via del fatto che ha subito modifiche dal 12 dicembre,

doveva aver un senso logico molto preciso, e probabilmente l'avrebbe avuto se fosse uscito subito dopo il live, colpa mia che in quel momento avevo bisogno di staccare.


insomma, fateci più a caso al mondo che vi circonda, e forse troverete degli angoli mal nascosti che mostrano lo xenoverso che ci contiene, come sto scoprendo io.

Osservate, assimilate e digerite, è molto importante, per non rimanere bloccati.

E se anche a voi è successo di pensare che vivessimo in uno strano mondo controllato non disperate,

c'è sempre qualche modo per evadere,

siate sempre fedeli a voi stessi

ora vi lascio alle feste

A presto

V




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