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Perdonate l'assenza

Il peso al petto che sento quando sto in mezzo alle persone nell’ultimo periodo è un bel campanellino d’allarme.


Con L. esce spesso questo discorso sul fatto che non mi sento a mio agio quando iniziano ad esserci troppe persone, che non ho più tanta voglia di uscire, o di parlare o prendere impegni, o banalmente di spiegarmi.

E per quanto con L. sottolinei l’odio che provo questa V. che vive in una bolla, di quanto detesti sentirmi così, tra l’impotente e la menefreghista, il suo punto di vista rimane completamente diverso dal mio riguardo a questa me.


“V. Dovresti coltivare quest’altra parte di te, darle spazio, e smettere di segregarla in qualche zona recondita del tuo essere. Perché a quando pare tu sei anche così, sei anche questa V. E dovresti imparare ad ascoltarla”


Di norma quando esco dalla psicologa cerco sempre di scrivere da qualche parte quello che ci diciamo, perché altrimenti nel giro di un paio d’ore puff, non c’è più niente, non mi rimane in testa un briciolo delle informazioni che ricevo, questo è divertente. Ma questo discorso che mi fece qualche settimana fa me lo ricordo molto bene.


Torniamo a noi, negli ultimi mesi è emerso che c’è una V. che sovrasta un’altra parte di V. e io non cerco mai di fermarla, ma anzi la incito a continuare a cercare di distruggere questa parte che poco tollero, forse perchè mi fa sentire come quando ero adolescente, più introversa, più taciturna e più sulle mie, forse perchè ho paura che alla lunga le persone si possano stancare di avermi attorno così.


O forse perchè sono conscia del fatto che la me del futuro darà dell’idiota alla me del presente per come sto gestendo e affrontando le cose.


L. dice che dovrei darmi una calmata ed essere più gentile con me stessa, il fatto che io già mi visualizzi tra qualche mese a darmi dell’imbecille per come mi sto comportando adesso, non fa altro che peggiorare ancora di più il mio stato emotivo attuale.

“Ma non ti rendi conto di quanto dia ancora più peso a come ti senti ora il fatto di sapere che nel futuro ti tratterai così?”. No L. Sinceramente non me ne rendevo conto.


Quindi la domanda che mi è sorta spontaneamente è: ma sono la mia hater numero uno? Si.


E non stiamo parlando di auto sabotaggio, perché l’auto sabotaggio consiste più in un evitare di fare un’azione nel presente per paura di non raggiungere l’obbiettivo prefissato nel futuro, perchè si pensa di avere già la consapevolezza di non raggiungerlo, questo è l’auto sabotaggio.

Ma io non saboto la V. del futuro, ma nel futuro saboto la V. del passato.


Mi fa sentire in colpa la possibilità di poter rovinare l’atmosfera quando esco con le persone. Ho paura di dare nell’occhio e che si veda che c’è qualcosa che non va e quando arriva la domanda “va tutto bene? sei strana” di crollare, di non sapere come rispondere, o di sentirmi peggio perchè "hai visto V. te l'avevo detto si vede che non sei presa bene stai rovinando tutto."

Mi sento estremamente vulnerabile e con poco entusiasmo di condividermi in questo momento, anche mentre scrivo ora, il fatto di starmi esponendo, se prima non me ne fregava niente, ora mi turba.


Insomma, essere in macchina da sola mentre si va ad una festa e iniziare a sentire il battito accellerare, un nodo in gola e avere una vocina in testa che continua a ripeterti “ti prego torna indietro, cosa stai facendo” penso sia un bel segnale che forse dovrei solo accettare questa mia parte più solitaria, imparare a gestirla e vivermela con più serenità aspettando di poter tornare a fare le cose quando mi sento di farle.

Infondo ho la fortuna di avere intorno persone piuttosto intelligenti e che mi vogliono credo un gran bene che capiscono la situazione, quindi non devo stigmatizzarmi se non me la sento di uscire.


Per quanto non apprezzi questa V. devo smetterla di trattarla così, e imparare a conoscerla, gestirla, condividerla e non confinarla, V. è anche questo,

questo blog è anche questo


Quindi vi dico, sentitevi liberi di essere sinceri con chi avete attorno, spiegate che è un momento un po' strano e che non siete in vena di essere presenti, e vedrete che le persone lo capiranno, e se non lo capiscono, forse non sono persone giuste da avere intorno, ci sentiamo spero a breve


A presto,

V



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