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Cambiamenti


Arrivi a 22 anni che pensi più o meno di conoscerti e aver affermando la maggior parte dei topic della tua persona, o che comunque siano in via di affermazione.


Questo era quello che pensavo io a fine 2022, ed ero molto lontana dalla realtà.


Mi ricordo quando a 14 anni una mia amica A., mi disse, “V. questa mia compagna di classe è interessata a te, posso darle il tuo numero?”

La mia risposta fu “si, ma chi è è C.?”


Non so bene cosa mi spinse a dire si, conoscevo di vista C. E a parte qualche chiacchiera la mattina per andare verso scuola non avevo mai formulato nella mia testa qualcosa nei suoi confronti, oltre il pensare che fosse molto bella.

Era silenziosa, un po’ schiocca e non vedevo molti punti in comune con lei.


Parlai un po’ con C., conoscendola meglio la trovai simpatica, gentile, ma in me non scattò nulla, quindi poi la cosa scemò e non gli diedi più peso, non ci pensai più.


Ricordo l’anno dopo, quando A. (La mia amica che era in classe con lei) mi disse che si era messa con C., mentre me lo diceva lèggevo il terrore nei suoi occhi, come se avesse paura che io potessi reagire male, che mi potessi arrabbiare o che decidessi di non essere più sua amica.

In realtà a me non importava un granché proprio perché con C. Non era scattato niente, non provavo niente.


In quel periodo mi era successo un paio di volte di chiedermi se potessi in qualche modo essere attratta amorosamente parlando da una persona del mio sesso, sottolineo il “amorosamente parlando” perché esteticamente ho sempre pensato che le donne fossero molto più attraenti degli uomini.


Ma negli anni non è mai scattato nulla, anzi, ho intrapreso un po’ di relazioni con ragazzi per la maggior parte disastrose e la questione era completante stata rimossa dai miei pensieri.


Poi bo la vita è un po’ strana e quando pensi di essere tranquilla e serena con te stessa succede qualcosa che ti rimescola le carte in tavola.


L’inverno scorso m’ invaghii di una ragazza e questo per me fu sul primo momento brutto, molto brutto.

Non perché pensassi al “o mio dio ma è una ragazza” ma perché non mi riconoscevo più, perché pensavo fosse una cosa passata, un capitolo chiuso, “V. Ci hai provato e ti piacciono solo i ragazzi, fine.”

Fu sconvolgente dovermi rimettere in discussione,

Dover dubitare della relazione in cui ero e in cui sono. Dover dubitare della mia persona.

Non sapevo dove andare, cosa fare o come agire. Mi sentivo un alieno nel mio corpo.

Avevo paura di parlarne perché avevo paura della reazione degli altri, non tanto perché pensavo che non mi avrebbero accettata ma perché mi sembrava una cosa troppo grande per chiunque, perché per me era così, era enorme e non capivo più niente.


La prima persona con cui ne parlai fu K. Forse la persona che meglio mi conosce su questa terra.

un’amicizia che va aventi dall’ elementari. Quando affrontai l’argomento la sua risposta fu “V. Non c’è nulla di male, è da quando andiamo alle medie che pensavo ti potessero piacere anche le ragazze, non ti devi preoccupare, ora semplicemente lo sai anche tu”


Più cercavo di fare conti con questa cosa, più mi spaventavo del momento in cui avrei dovuto parlarne con D.

Come si fa a dire alla persona con cui si sta da più di tre anni che ti sei invaghita di un’altra persona e che quella persona è una ragazza?


Fu difficile, complesso, e soprattutto confuso, sia per me che per lui. Nelle settimane dopo ci furono scontri, scazzi, domande e chiarimenti, anche se io non riuscivo ad essere molto chiara perché neanch’io sapevo cosa significasse ne cosa volessi fare, ero confusa e spaesata, mi guardavo allo specchio e non riconoscevo niente di quello che vedevo.


Sono passati più di sei mesi, e dopo tante sedute con la psicologa, con i miei amici, con D. le cose sono tornate serene già da un po’.


Era da tanto che volevo parlare di questa cosa ma non trovavo mai il coraggio, poi pensavo a quando le persone che mi leggono mi scrivono e mi ringraziano per quello che dico, per farle sentire meno sole o più comprese e ho detto “perché dovermi bloccare su questo argomento? Perché non parlarne e magari aiutare qualcuno?”


Cambiare, evolversi, conoscersi è difficile, rinunciare a parti di se, o accorgersi che certe cose che prima andavano non vanno più, è naturale è umano, ma soprattuto è sano. È sano accettarle, è sano passare del tempo con se e capirsi, è sano parlarne con le persone, condividere, farsi aiutare o semplicemente farsi supportare.


Le persone con cui ho condiviso questa cosa per me sono state importanti perché mi hanno alleggerito quello che mi sembrava un macigno.

Non abbiate paura di condividervi, non abbiate paura di conoscervi,


Ma soprattutto ogni tanto ricordate a voi stessi che avete solo vent’anni, che è normale non sapere tutto o addirittura niente. Che siamo qui per provare a capirci qualcosa e fallire nel farlo, fallire tanto, ma per poi dopo tanti tentativi riuscire a trovare un equilibrio. È difficile, è frustrante, ma stare poi in pace e bene con se stessi è bellissimo.


Per finire auguro un buon giugno a tutti, buon mese del pride


Siate orgogliosi di voi come io lo sono della V. Che ho ritrovato


Mi era mancata V. e so che forse era mancata anche a qualcun altro


A presto, a prestissimo

V



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